Un’inchiesta colletiva per creare nuove convergenze

Bologna, contesa tra dimensione globale e sfera provinciale, è diventata un crocevia di tensioni. Con l’emergere di iniziative come il tecnopolo e Airbnb, fabbrica 4.0 e l’interporto, l’espansione infrastrutturale e i nuovi progetti legati ai finanziamenti del PNRR, la città si è trasformata ed è tuttora in trasformazione.

Questo contesto vede una miscela di flussi mercantili e nuovi proletari, con contraddizioni tra politiche abitative e investimenti, tra sindacati e capitali, tra una “febbre del fare” e la crisi climatica, tra un precariato metropolitano mobile e un’appropriazione di potere e denaro fissa. Bologna è ora una città di contraddizioni, attratta dall’essere al centro delle tensioni globali e diventando allettante per molti.

Il governo municipale – cosiddetto progressista – contrasta con il conservatorismo nazionale , offrendo uno spazio fertile per nuove idee e pratiche, ma anche orizzonti bui e vicoli ciechi che richiedono saperi nuovi e riflessioni radicali per essere attraversati: uno starter pack.